Mi dirai “E’ impossibileeee!!”
E invece no. E’ possibilissimo fare della buona pasta fresca vegan ed utilizzando l’aquafaba. Ti racconto!
Sabato mattina, settimana di ferie per il periodo di Pasqua ed io lì, buttata sul divano a guardare “Monk” – la mia serie tv di sempre preferita – con una copertina sulle gambe pensando a cosa avrei potuto preparare per pranzo dato che alla cena ci avrebbe pensato, gentilmente, mia cognata perché a cena da loro.
Pensa e ripensa, spesso mi capita di preparare la pasta fresca in casa, ma avevo finito tutte le uova ed uscire per comprare solo quelle mi sembrava abbastanza eccessivo. All’improvviso mi è venuta un’idea, insieme alla voglia di pasta e fagioli e… Ho scolato l’acqua dei fagioli in una ciotola, unito gli altri ingredienti e preparato la mia pasta fresca in casa, di una squisitezza assurda!
Ovviamente, mi sono messa subito all’opera anche per il condimento che è stato una vera bomba di gusto e non me lo aspettavo!
Ricetta della pasta fresca vegan con aquafaba
Ingredienti per la pasta
- 100g di farina 00
- 150g di farina di semola rimacinata
- 100ml di aquafaba (praticamente tutto il liquido di una lattina di fagioli o ceci)
- 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
- un pizzico di sale
Ingredienti per il condimento
- 150g di passata di pomodoro
- 1 dado vegetale
- 3-4 tazze di acqua
- una lattina di fagioli borlotti (o ceci)
- 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
- 1 cucchiaio di margarina
- Sale (per aggiustare di sapore)
Procedimento per la pasta fresca vegan con aquafaba
- Su una superficie di lavoro pulita, versa la farina a fontana e fai un buco al centro.
- Aggiungi l’aquafaba, l’olio e il sale nel centro della fontana di farina.
- Con una forchetta, inizia a incorporare lentamente l’aquafaba e l’olio con la farina, partendo dai bordi interni della fontana fino a quando l’impasto non inizia a formarsi.
- Quando l’impasto diventa troppo denso per essere lavorato con la forchetta, inizia ad impastare con le mani fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Se l’impasto risulta troppo asciutto, puoi aggiungere un po’ più di aquafaba (o acqua); se troppo umido, aggiungi un po’ di farina. L’obiettivo è quello di ottenere un impasto omogeneo e non appiccicoso.
- Una volta che l’impasto ha raggiunto la consistenza desiderata, coprilo con un panno umido o pellicola trasparente e lascialo riposare per circa 30 minuti a temperatura ambiente. Questo passaggio aiuta a rilassare il glutine e facilita la successiva stesura.
- Dividi l’impasto in porzioni maneggevoli. Su una superficie leggermente infarinata, stendi ogni porzione di impasto con un mattarello o con la macchina per la pasta fino a ottenere lo spessore desiderato. Non preoccuparti se tenderà a rompersi, ovviamente la consistenza risulterà diversa dalla normale pasta, quindi dovrai fare un paio di passaggi in più, soprattutto in macchina.
- Taglia la pasta, poi, nella forma che preferisci. Io ho prima tagliato ogni sfoglia in quadrati non troppo grandi e poi passati nella forma per le fettuccine, così da averli corti per fare una “sagne e fagioli”.
Procedimento per il condimento
- In una pentola metti le tazze di acqua con il dado, a fuoco medio, aggiungendo i fagioli e la passata di pomodoro, aggiusta di sale, olio.
- Quando comincia a bollire frulla una parte del contenuto, quindi più che altro i fagioli e poi versaci dentro la pasta, lascia cuocere per circa 5-7 minuti cercando di non far asciugare troppo l’acqua.
- A fine cottura aggiungi il cucchiaio di margarina e fai cuocere solo per un altro minuto prima di servire.
Questa pasta è davvero eccezionale, una cremosità unica, indescrivibile! Penso proprio che la replicherò molto presto, l’ho adorata in una maniera incredibile. Me ne sono letteralmente innamorata persa!
Fammi sapere se la proverai, ci tengo! Sono sicura che piacerà molto anche a te, soprattutto quella fantastica consistenza che acquista la pasta fresca una volta cotta!
Questa ricetta è un modo per far capire che non si necessita per forza di uova per fare della buona pasta fresca in casa. Può capitare di restare senza uova, oppure di avere qualcuno a pranzo o a cena che non può mangiare le uova per una questione di intolleranza o di scelta alimentare come quella vegan.
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